Tutte le varie specie animali che abitano ed hanno abitato da sempre il nostro pianeta hanno in comune l’organo essenziale per la vita, ovvero l’apparato digerente in grado di trasformare il cibo
in nutrimento. Questo processo è gestito e coordinato da cellule nervose che costituiscono il sistema nervoso enterico, che pertanto rappresenta il sistema nervoso più antico e primario per la vita
di tutti gli animali.

L’evoluzione ha selezionato specie con funzioni sempre più complesse che hanno avuto la necessità di appaltare ad organi differenti le varie funzioni che via via si venivano ad aggiungere a questo schema di vita basilare. Così si sono sviluppati vari organi raggruppati in diversi apparati.

Come sappiamo dagli studi di antropologia, il cervello (sistema nervoso centrale) nell’uomo ha subito una progressiva crescita acquisendo nuove funzioni (soprattutto in ambito cognitivo, sensoriale e relazionale) diventando sempre più grande. Siamo passati dai 400g dell’Australopiteco (5 milioni di
anni fa) a 1400g dell’Homo Sapiens (200.000 anni fa). Nello stesso arco di tempo il sistema nervoso enterico è rimasto più o meno lo stesso.

La vecchia distinzione di centrale e periferico andrebbe quindi cambiata; i due sistemi sono deputati a fare cose diverse e chiaramente interagiscono molto tra di loro attraverso delle specifiche molecole, dette neurotrasmettitori (Serotonina, Dopamina, Acetilcolina).

Questa interazione avviene però per nove decimi dalla periferia al centro e solo per un decimo dal centro alla periferia.
La famosa teoria del “secondo cervello” di Michael D. Gershon, per anni alla base del colon irritabile, andrebbe capovolta.
Questa teoria supponeva che in pazienti con personalità di tipo ossessivo-compulsivo o ansioso-depressivo, esposti a stimoli esterni di varia natura si innescasse un meccanismo di alterata
produzione di questi neurotrasmettitori, con alterazioni sia motorie (accelerazione/diarrea –
rallentamento/stitichezza), che della sensibilità intestinale.

In realtà le cellule nervose (500 milioni) del sistema enterico producono le stesse sostanze e queste possono innescare una reazione irritativa a livello centrale creando appunto quelle caratteristiche di
personalità.
Oltre a queste interazione esiste anche un terzo attore, che dalle ultime scoperte scientifiche ha sempre di più acquistato una posizione di protagonismo, infatti si è evidenziato come i nostri batteri sono in
grado di produrre gli stessi neurotrasmettori: