colonoscopia virtuale differenze con la classica

 


La Colonscopia Virtuale è una procedura radiologica utile per la diagnostica del grosso intestino (colon). Si esegue con TAC multistrato in cui centinaia di immagini del colon vengono poi, attraverso un computer ed un software dedicati, messe insieme, combinate e manipolate digitalmente, per creare un’animazione 3D, visualizzando il lume e le pareti del colon e del retto.


Al pari della colonscopia standard è molto importante una ottimale pulizia del viscere, che richiede l’uso di lassativi e restrizioni dietetiche proprio come nella colonscopia convenzionale.
Eventuali residui fecali presenti nel colon, infatti, potrebbero creare artefatti nelle immagini scattate durante l’esame. Essendo una procedura con esposizione a radiazioni va evitata in caso di gravidanza.


Le indicazioni sono sovrapponibili a quelle della colonscopia standard, ma per alcune caratteristiche limitative viene considerato un esame di secondo livello nella diagnostica delle patologie del colon retto , ovvero si dimostra utile quando:
una precedente colonscopia convenzionale è stata incompleta;
vi sono difficoltà tecniche (es. dolicocolia, ovvero un colon di eccessiva lunghezza che non consente una completa esplorazione) ;
è presente una stenosi del colon (neoplastica, cicatriziale, etc.) non superabile dall’endoscopio;
nei pazienti che presentano un aumentato il rischio di complicanze con la colonscopia standard, come ad esempio in corso di trattamento con anticoagulanti (TAO) o in presenza di severi problemi respiratori.


I motivi per cui è opportuno rispettare queste indicazioni sono legati ai limiti di questo esame :
si tratta di una procedura esclusivamente diagnostica, non permette al medico di prelevare campioni di tessuto (biopsie) né di rimuovere eventuali polipi.
la difficoltà nel dover differenziare artefatti da feci rispetto a piccoli polipi.
non è indicata nei pazienti affetti da Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali, come la malattia di Crohn o la Colite ulcerosa per l’impossibilità di fare prelievi bioptici e quindi valutare lo stato infiammatorio microscopico.


In caso di diverticolite a causa del maggior rischio di perforazione del colon.
spesso non riesce ad evidenziare lesioni del colon inferiori a 10 millimetri.
espone a radiazioni, anche se la dose di radiazioni è molto più bassa di quella di una normale scansione diagnostica TC.
seppur raramente, è possibile che possa verificarsi una perforazione della parete del colon in quanto il viscere viene insufflato (con aria o anidride carbonica). 

Considerazioni e differenze tra Colonscopia Virtuale e Colonscopia Tradizionale

A differenza della colonscopia tradizionale si può visualizzare il colon, ricostruito tridimensionalmente, da diverse angolazioni; inoltre non richiede sedazione, di solito il paziente, subito dopo l’esame, torna alle proprie normali attività. Attraverso le scansioni TC, coinvolge tutta la zona addominale e pelvica, potendo quindi rilevare patologie non correlate al colon, come ad esempio un aneurisma dell’aorta addominale o una neoplasia in organi addominali (rene, fegato, pancreas, milza).

Naturalmente un riscontro diagnostico positivo per polipi e/o cancro deve essere confermato con una colonscopia ottica convenzionale (sarebbe oltremodo utile che nei centri che la eseguono si possa eseguire la colonscopia e rimuovere il polipo lo stesso giorno, senza dover ripetere la preparazione intestinale).
E’ meno sensibile nella diagnosi di lesioni più piccole, subcentimetriche.

La USPSTF (U.S. Preventive Services Task Force) ha rilevato che viene consigliato un test diagnostico aggiuntivo ad una percentuale variabile fra il 7 % ed il 16% di coloro che si sottopongono ad una colonscopia virtuale; per tale motivo si ritiene di non poter ancora definire questa procedura come un test di screening del cancro del colon-retto, al contrario della colonscopia. Secondo recenti studi, eseguiti negli Stati Uniti, possiede una sensibilità del 90% nella diagnosi di polipi delle dimensioni uguali o superiori ad 1 centimetro. Questi polipi costituiscono circa il 10% di tutti i polipi colorettali. Per i polipi inferiori ad 1 cm. di diametro la sensibilità della diminuisce rapidamente. Per i polipi da 6 a 9 mm di diametro la sensibilità è ben al di sotto del 90%. Per i polipi di 5 millimetri (o meno), non è affidabile. Inoltre la colonscopia virtuale produce anche un numero considerevole di “falsi positivi”
Anche affidandosi a radiologi molto esperti, nell’ambito della TC-colonscopia, si calcola che circa il 12% dei pazienti necessiterà di una successiva colonscopia con polipectomia, inoltre nella popolazione anziana tale percentuale sale al 20-25%.


Ad oggi, nonostante gli ottimi risultati, non può ancora rappresentare un’alternativa accettabile per lo screening del Cancro ColoRettale (CCR).