La colecisti (o cistifellea) è un sacchetto posto sotto il fegato deputato a svolgere il ruolo di “serbatoio”

della bile. La bile è prodotta dal fegato e serve fondamentalmente a sciogliere i grassi per favorirne l’assorbimento. In pratica ogni volta che si mangia la colecisti si contrae e permette una maggiore immissione di bile nell’intestino. La bile è composta essenzialmente da tre componenti

• Acidi e sali biliari( 70%).

• Pigmenti biliari

• Colesterolo.

Questi componenti devono essere in equilibrio percentuale tra loro. Se uno di questi elementi aumenta determina una precipitazione di piccoli aggregati (fango biliare) attorno ai quali poi si andranno a formare i veri calcoli.

Per essere “semplici” possiamo fare un paragone con la maionese: se non si mette la giusta quantità di olio e limone la maionese impazzisce.

Da quanto detto risulta evidente che la formazione dei calcoli è l’evidenza di un malfunzionamento

della colecisti che non riesce più a tenere in equilibrio i vari componenti in particolare per la eccessiva presenza di uno di essi.

Nella stragrande maggioranza dei casi nei Paesi Occidentali è il colesterolo ad essere eccessivamente

secreto nella bile questo fenomeno è dovuto a vari fattori:

• Sesso. Le donne hanno il doppio di probabilità degli uomini di soffrire di calcoli biliari probabilmente

legato all’eccesso di estrogeni dovuto alla gravidanza, alla terapia ormonale sostitutiva e metodi contraccettivi ormonali.

• Obesità.

• Dieta. Ricca di grassi e povera di fibre.

• Dimagrimento improvviso.

• Farmaci anticolesterolo. I farmaci che fanno diminuire i livelli di colesterolo nel sangue aumentano

la quantità di colesterolo secreta nella bile e quindi predispongono ai calcoli biliari.

I SINTOMI

Colica biliare. Rappresenta l’evento acuto della sintomatologia con un dolore molto violento localizzato

sotto il costato destro che tende ad aumentare rapidamente per poi regredire spesso con l’aiuto di antispastici. Si può associare a nausea e vomito.

Dispepsia. Difficoltà digestiva con rallentamento dello svuotamento gastrico e dolore continuo nel quadrante superiore destro dell’addome.

Mal di schiena. Tra le scapole o dolore sotto la spalla destra.

LE COMPLICANZE

Colecistite. Infiammazione delle pareti della colecisti che può comportare un intervento in urgenza.

Calcolosi Coledocica con Ittero. L’uscita del calcolo dalla colecisti (soprattutto quando i calcoli sono piccoli) ed il suo passaggio nel coledoco (calcolosi coledocica) può bloccare il passaggio della bile determinando una condizione detta ittero ostruttivo. La bilirubina viene in parte riassorbita nel sangue determinando il caratteristico colore giallastro delle sclere degli occhi, le urine diventano più scure e le feci chiare. Questa condizione se non risolta in tempi brevi comporta una grave insufficienza epatica

Pancreatite. In alcuni casi il calcolo potrebbe scendere ancora più in basso ed andarsi ad incastrare nella valvola (papilla del Vater) che collega sia il fegato che il pancreas al duodeno con conseguente possibile reazione infiammatoria del pancreas (pancreatite).

Questa rimane sicuramente la complicanza più temibile nei pazienti portatori di calcolosi della colecisti tale da far avanzare l’ipotesi di asportazione della colecisti (colecistectomia) anche nei pazienti non sintomatici.

LA DIAGNOSI

L’esame di prima scelta per la colelitiasi è l’ecografia addome: il calcolo solitamente appare calcifico e ipoecogeno con cono d’ombra a valle.

Nel sospetto che un calcolo possa essere scivolato nella via biliare bisogna fare una Colangio Risonanza Magnetica che sfrutta proprio la bile come mezzo di contrasto e ci permette di valutare l’eventuale calcolosi coledocica.

Anche gli esami di sangue ci possono aiutare a valutare l’eventuale passaggio di calcoli nel coledoco e lo stato della possibile ostruzione della bile andando a valutare proprio il livello ematico della bilirubina e di alcuni enzimi epatici.

LA TERAPIA MEDICA

La terapia medica, che tenta di riportare l’equilibrio dei componenti della bile andando ad aumentare la quota degli acidi biliari, purtroppo si è rilevata poco efficace, poiché una volta che il calcolo si è formato è quasi impossibile che si possa sciogliere.

LA TERAPIA CHIRURGICA

La sola rimozione dei calcoli non è curativa perché lasciando la colecisti questa tornerà sicuramente a riformarli. Ecco perché bisogna asportare la colecisti con l’intervento di Colecistectomia

LA COLECISTECTOMIA

Sino alla fine degli anni ottanta l’unica tecnica possibile era quella dell’asportazione della colecisti mediante laparotomia, cioè attraverso un’incisione di circa 15-20 cm sotto l’arcata costale destra. Con gli anni novanta è iniziata l’era della tecnica laparoscopica. La Colecistectomia Laparoscopica si realizza mediante tre o quattro piccole incisioni di circa 1 cm sulla cute addominale. Con questa tecnica si asporta la colecisti sotto il controllo di una telecamera introdotta anch’essa in addome.

Occorre però dire che nonostante tutti gli avanzamenti tecnici e strumentali ancora oggi una piccola quota di casi non possono essere completati con la tecnica laparoscopica. Il chirurgo può iniziare con tecnica laparoscopica e poi passare a quella laparotomica, nel caso in cui vi siano difficoltà tecniche generalmente rappresentate da:

• Anomalie anatomiche.

• Gravi infiammazioni della colecisti e delle vie biliari.

• Imponenti aderenze all’interno dell’addome dovute a precedenti interventi chirurgici.

Nel caso poi che ci sia associata una Calcolosi Coledocica bisogna eseguire prima della colecistectomia,

un esame endoscopico che rimuove i calcoli (ColangioPancreatografia Retrograda Endoscopica con sfinterotomia).